La storia dell’istituto


Le attività
1911

Gli anni ’20 e ’30
Nel 1923-24 la scuola conciaria avrà un ampliamento con la costruzione di un nuovo fabbricato, un’ala nuova del cortile. Sebbene ci sia la guerra, la scuola non chiuderà, anzi, mentre le altre scuole vengono chiuse per arginare l’epidemia di spagnola, su iniziativa di Giacinto Baldracco, si recupereranno le pelli al fronte proprio per evitare possibili contagi derivati dalla putrefazione; così si organizzano recuperi, salatura e rivendita delle pelli alle varie aziende conciarie. Il cuoio durante la guerra si rivela estremamente importante, sia per la costruzione di cinghie, sia per le calzature, che dovevano possedere determinate caratteristiche di resistenza, offerte tra l’altro proprio grazie ad un nuovo sistema di impermeabilizzazione studiato nella scuola.
Nel 1928 all’Esposizione Internazionale di chimica, Giacinto Baldracco presenta i lavori della stazione sperimentale, dai quali si evince una importante ricerca scientifica. Nel 1932, in Corso Ciriè 7, ci fu l’ampliamento del laboratorio di conceria (portato a 6000 mq) il che si rivelerà molto utile nel successivo dopo-guerra quando si faranno anche lavori per conto terzi. Nel frattempo sono nate diverse scuole professionali e anche il futuro Baldracco aprirà una sezione diurna ed una serale, per formare prevalentemente operai specializzati. Nel 1943 l’edificio subisce un bombardamento. Rimarrà gravemente danneggiato il lato su corso Cirié, ma già alla data del 6 agosto 1944 risultava ripristinato e pressoché ultimati gli altri interventi di recupero e adeguamento.


L’istituto oggi
Nel 1993 l’istituto è stato accorpato a quello del Casale, divenendo una sua succursale, e nell’anno scolastico 2013-14 ha chiuso definitivamente. Attualmente l’edificio risulta dismesso e gestito autonomamente da un centro sociale. L’istituto Giacinto Baldracco rappresenta una significativa testimonianza storica tra il mondo della scuola e quello dell’industria attraverso il proprio patrimonio di pubblicazioni tecnico-scientifiche e collezioni di attrezzature ancora presenti nell’edificio. Si annoverano tra questi anche diversi doni provenienti da ditte del settore tessile e conciario, come il diagramma di lavorazione della lana pettinata della Manifattura Borgosesia, il tabellone didattico del cuoio Bourrier a concia lenta dei Fratelli Durio e la pelle di elefante africano conciata in vasca con tannini naturali dalla ditta FNET di Moncalieri.
Sono ancora presenti numerosi macchinari utilizzati durante le attività pratiche di laboratorio dagli studenti: in particolare si tratta di essiccatoi, bottali, presse, vasche tintorie, aspiratori, bilance. A tale riguardo si fa presente che il Baldracco rappresentava l’unico caso tra le scuole torinesi in cui il contesto didattico (laboratori del cuoio open space di circa 2.500 mq disposti su due piani) coincideva spesso con la realtà presente all’esterno, nelle aziende produttive. Anche le centinaia di tipologie di pelli lavorate e conservate presso il magazzino “pelli finite”, testimoniano la specificità didattica dell’istituto insieme agli strumenti di chimica del laboratorio di analisi tecniche e chimica conciaria. Il piano terreno dell’edificio conserva ancora traccia dell’Istituto per l’Industria Tessile e Tintoria “Guarrella” (nato a inizio Novecento e accorpato al Baldracco nel 1994), con filati, campioni tessili, schede e tabelloni didattici, telai, macchine per la cardatura, la filatura, la cucitura. Nell’ex Sala Insegnanti sono raccolti saggi delle collezioni di astronomia, zoologia, malacologia, anatomia, entomologia, botanica.
